Produttori meccanotessili, il sole all'orizzonte

Il meccanotessile italiano tira a lucido i propri strumenti: sarà per la sede italiana dell’Itma, ma questa edizione del salone metterà in vetrina molte interessanti novità. Uno spirito positivo, quindi, nella presentazione di nuovi macchinari, che corrisponde all’ottimismo dei produttori anche per quel che riguarda l’andamento del settore. Il settore sembra avere superato anni difficili e aspetta con fiducia il buon andamento del tessile.
Ne parliamo con Andrea Piattelli, presidente di Unitech Textile Machinery di Montemurlo (Prato), azienda produttrice di macchine per il finissaggio tessile che fa capo alle famiglie Piattelli, Denti e Barni, e con Alice Tonello, Marketing and R&D Manager di Tonello.

Iniziamo con Piattelli
Qual è lo stato di salute del meccanotessile italiano?
In generale trovo che il settore meccanotessile italiano abbia trovato, almeno in parte, le contromisure rese necessarie dalle rilevanti mutazioni del mercato globale. Pertanto mi pare di poter dire che il settore stia attraversando un momento piuttosto positivo. E per quanto riguarda la nostra azienda direi che siamo in linea con questo trend positivo.

Con quali novità vi presentate a Itma?
Come sempre l’Itma, con la sua cadenza quadriennale, rappresenta un appuntamento importante per la nostra azienda e quest’anno essendo in Italia, abbiamo moltiplicato gli sforzi per presentare una vasta gamma dei prodotti in catalogo. In particolare esporremo una rama piana, una garzatrice a doppio tamburo, un banco di spalmatura, una spazzolatrice per tessuti, un forno per digitale. Tutta la gamma prodotti è stata oggetto di evoluzione (alcuni progetti sono stati sviluppati in collaborazione con l’Università di Firenze) in modo da migliorare il rapporto tra qualità, versatilità ed economicità produttiva.

Quali aspettative dopo tanto lavoro preparatorio?
Le aspettative sono enormi, perchè una fiera in Italia consente anche di mostrare , a tutti i potenziali clienti esteri la qualità dei prodotti realizzati, abbinando visite a siti produttivi in genere di alta gamma.
Parlando di clienti esteri, quali sono i vostri mercati di riferimento e su quali vorreste aprirvi?
Non esistono di fatto mercati di riferimento, esiste un mercato globale che deve essere seguito con la massima attenzione. La speranza è che alcuni mercati importanti e di volume possano avere un’evoluzione rapida e possano cominciare a considerare, oltre all’all’aspetto quantitativo, anche quello qualitativo ed eco-compatabile. La considerazione di questi nuovi parametri potrebbe spostare l’attenzione dalla semplice questione valore ad argomenti di valutazione un po’ più estesi, dove sicuramente, ci possiamo difendere meglio rispetto ai produttori dei paesi emergenti.

Quali concorrenti temete di più?
In verità, in Unitech abbiamo grande rispetto per tutti i nostri competitors ed è questa la ragione per la quale lavoriamo molto su di noi, per cercare costantemente di migliorare la nostra organizzazione ed i nostri prodotti.

Proseguiamo con Alice Tonello.
Con quali novità vi presentate a ITMA e che aspettative avete dalla fiera?
ITMA si intervalla ogni quattro anni ed è la fiera più importante del nostro settore. Non potevamo presentare dei prodotti già visti nel mercato. Abbiamo quindi pensato bene di lanciare delle novità esclusive, molte delle quali già in fase embrionale durante il precedente ITMA del 2011. Tra le novità più importanti abbiamo sicuramente NoStone che lanciamo in collaborazione con Levi Strauss & Co e finalista agli ITMA Sustainable Innovation Awards. In sostanza, NoStone permette di realizzare un effetto stone-wash su capi in denim senza utilizzare in alcun modo pietra pomice. Come si può ben immaginare, questo porta notevoli vantaggi economici, logistici e ambientali. L’altra importante novità è invece Water Brush, una tecnologia completamente automatizzata per sbiancare e abradere i jeans senza utilizzare prodotti chimici tossici e inquinanti come il permanganato. Con Water Brush infatti, il look vintage tanto ricercato dai brand del mondo Sportswear viene realizzato solo ed unicamente attraverso la spruzzatura di acqua ad alta pressione. Acqua che viene poi recuperata, filtrata e riutilizzata dal robot per il capo successivo. Così come per NoStone, anche per Water Brush i vantaggi ambientali e di sicurezza dei lavoratori sono assolutamente rivoluzionari. Dalla fiera, ci aspettiamo sicuramente un sempre maggiore interesse alle tecnologie sostenibili per il trattamento in capo. In ancora troppi Paesi del mondo vengono utilizzate delle pratiche e dei metodi non solo da età della pietra, ma anche e soprattutto pericolosi per i lavoratori e l’ambiente.

Quali sono i vostri mercati di riferimento e su quali vorreste aprirvi?
Tonello è una realtà produttiva proiettata verso il mercato estero con una percentuale di fatturato derivato dall’export pari al 97%. Non abbiamo un singolo mercato di riferimento in quanto, tramite una rete di agenti, siamo presenti a 360° in tutto il mondo. I mercati sicuramente più influenti per il nostro settore sono quelli del Far East ma anche l’America, centro e sud.

Quali sono le richieste che maggiormente vi vengono fatti dagli utilizzatori (sostenibilità ambientale, risparmio energetico, facilità d’uso, servizio post vendita…)?
Un fattore importante per Tonello è stata la capacità di intuire che i nostri clienti e potenziali clienti avevano bisogno non di un fornitore, ma di un partner in grado di supportare il loro business, di portare un plus innovativo e soluzioni moda all’avanguardia. Sicuramente la richiesta è sempre più quella di tecnologie sostenibili e che consentano di risparmiare acqua, prodotti chimici, energia elettrica e risorse in genere. Tutti questi risparmi si traducono infatti in un consistente vantaggio economico per le aziende. Le nostre macchine però realizzino sul capo lo stesso identico look “alla moda” ottenuto con i metodi tradizionali, spesso dannosi per gli operatori e l’ambiente.

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