Volendo fare un gioco di parole potremmo dire che i Giovani Imprenditori di Como hanno scelto il rosa votando Viola. E’ infatti Viola Verga la nuova presidente dei Giovani Imprenditori di Unindustria Como, scelta per guidare l’associazione per il biennio 2017-2019, prima donna alla guida del gruppo nato quasi 70 anni fa, primo in Italia.
Laureata con lode in Biotecnologie Industriali presso l’Università degli Studi Milano Bicocca, Viola Verga, 32 anni, ha svolto attività di ricerca presso il Moorepark Teagasc Research Center, in Irlanda, prima di iniziare a occuparsi di Business Project Development per l’azienda di famiglia, la Sacco s.r.l. di Cadorago. Nel corso della sua esperienza associativa, iniziata nel 2011 come consigliere, la neo presidente ha ricoperto diverse cariche, tra cui quelle di vicepresidente con delega al Consiglio Nazionale, delegata al Comitato Regionale e responsabile Education per il gruppo comasco nell’ultimo biennio, sotto la presidenza di Marco Taiana, ormai past president.
Durante l’assemblea sono state anche rinnovate le cariche: i vicepresidenti sono Marta Anzani (Poliform spa), Mauro Baietti (Sitec srl) e Luigi Passera (Lariohotels spa). I consiglieri invece sono Valentina Bellotti (Bellotti spa), Carlo Briccola (Bric’s Industria Valigeria Fine spa), Agnese Cantaluppi (Successori Giuseppe Cattaneo spa), Federica Ciapparelli (Officine Bianche srl), Laura Clerici (Teseo spa), Carlo Curti (Stamperia di Cassina Rizzardi spa), Daniele Penati (Tecnologie d’Impresa srl), Valentina Porro (OMP Porro srl), Chiara Pozzi (Extra srl), Giorgio Riva (C.E.L. srl Unipersonale), Filippo Santambrogio (Viva srl), Cristina Zanfrini (Zanfrini srl). Sono, inoltre, invitati permanenti Federico Colombo (Penn Italia srl), Andrea Taborelli (Tessitura Serica A.M. Taborelli srl) e Daniele Valsecchi (Neon 1872 srl).
Molto soddisfatta, la neo presidente ha dichiarato: “Sono onorata della fiducia che mi è stata accordata dai giovani imprenditori. I capisaldi dei prossimi due anni del mio mandato saranno sostanzialmente due. In primo luogo vorrei proseguire nel solco della concretezza già tracciato da Marco Taiana, che mi ha preceduto in questa esperienza. Questo significa che dobbiamo essere concreti in ogni nostra azione: dobbiamo far vedere i fatti. Il secondo caposaldo consiste nell’avere un po’ di follia e d’incoscienza. I giovani devono buttarsi e sperimentare. Dobbiamo avere il coraggio di contaminare di più le nostre aziende e l’Associazione con le nostre idee. Coraggio vuol dire fondamentalmente passione e un pizzico di incoscienza. Passione per il nostro lavoro e incoscienza di buttarci in progetti inediti”.