Luna rossa e mezzaluna, i due volti di PV

La terza settimana di settembre è data insolita per Première Vision ma chi è venuto a Parigi, per la fiera ma non solo, ha potuto godere della luna piena a illuminare la notte della capitale. Chi invece è venuto solo per la fiera di lune ha visto spesso quella a metà immortalata sulla bandiera della Turchia.

La presenza di tanti espositori in arrivo da quella nazione non è passata certo inosservata e non sono pochi i produttori di tessuto italiani che la sottolineano nei commenti all’andamento del salone. E molti lo fanno con una leggera stizza, non tanto per la quantità e la qualità della concorrenza quanto per il fatto che la pattuglia turca è nutrita anche e soprattutto per il fatto di essere sostenuta economicamente dal governo.

“A loro danno i soldi per venire fin qui, a noi no” è il refrain, molto semplificato, che si sente tra gli stand di Paris Nord, dove anche per il secondo giorno di fiera i visitatori non sono mancati: sempre europei, sempre soprattutto francesi e non sempre di qualità eccelsa, ma i numeri finali del salone dovrebbero dare conferma di un’edizione più che sufficiente. E gli stessi commenti sono arrivati anche, tra un ballo, una flute di champagne e una tartina, alla bella festa organizzata alla fine del primo giorno di salone nella rinnovata terrazza interna del centro commerciale La Samaritaine (nella foto le decorazioni tornate a nuova vita), a due passi dalla Senna.

L’alternanza di visitatori tra eccellenze e qualche gradino sotto la media è confermata ad esempio da Francesco e Luigi Ricceri dopo una giornata e mezzo di stand quasi sempre pieno: “I numeri sono buoni, la qualità media – dicono i due imprenditori del Lanificio Luigi Ricceri – ma noi vogliamo pensare a questa edizione come un momento di riflessione anche per le fiere future; il prossimo luglio sarà un test interessante sia per Première Vision che per Milano Unica. Siamo felici di aver fatto la scelta di essere presenti, anche perchè abbiamo portato qui la collezione completa, visto che a luglio non era stata ancora terminata”.

“Una fiera un po’ anomala – dice invece Alvise Boniver Conte, general manager di Estethia e G. B. Conte – che è però un momento di ripartenza. Per quanto riguarda i clienti la percentuale è stata del 60% di francesi e del 40% del resto d’Europa, di qualità media ma in linea con le aspettative. C’è anche da dire che PV il 20 settembre può attrarre solo la moda donna, mentre l’anticipo a luglio 2022, con il ritorno della vicinanza con Milano Unica, non è prevedibile come risultato e successo, sarà una grande incognita. Da ripensare invece la data di Blossom perchè quella proposta (6 e 7 dicembre, ndr) non ci convince molto”.

A dare ulteriore ottimismo al settore è arrivata la notizia della riapertura delle frontiere degli USA dal prossimo novembre: la mancanza di clienti a stelle e strisce è infatti palpabile e il commercio affidato al web nell’ultimo anno e mezzo non è bastato a coprire le abituali quote di mercato.

 

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