Una crescita del 30% di media rispetto al 2019: questa l’entità dell’aumento dell’energia secondo un’indagine di Cna nazionale condotta tra 2.500 imprese.
“Il costo dell’energia che grava su micro e piccole imprese – sottolinea il presidente di Cna Toscana Centro Claudio Bettazzi – sconta una bolletta mal strutturata. La distribuzione degli oneri generali di sistema è fortemente iniqua e penalizza le imprese più piccole che sopportano il 49% del gettito complessivo e assicurano 4,7 miliardi l’anno, risorse che potrebbero essere investite nei processi produttivi. Una piccola impresa paga l’energia quattro volte di più rispetto un’impresa di grandi dimensioni. Serve individuare subito soluzioni efficaci e strutturali se non vogliamo vanificare i timidi segnali di ripresa”.
La rilevazione mostra che il 95% delle imprese intervistate ritiene che il caro-bollette avrà un forte impatto sulla propria attività, solo il 5% indica che non ci saranno effetti significativi. Per la manifattura il rincaro è del 29,9%. Per fronteggiare il caro-energia il 53% delle imprese si vedrà costretto a ritoccare i listini, in particolare la manifattura.
L’impennata dei costi energetici provocherà un taglio dei margini di guadagno per il 77,5% del campione. Quasi un’impresa su 5 investirà in tecnologie di efficientamento energetico.