Sono ancora positivi gli indicatori di produzione, fatturato e ordini per le aziende di Vercelli, Biella, Novara e del Verbano, ma costi di materie prime ed energia sono le incognite per il futuro.
Il primo trimestre del 2022 si inserisce nella scia della fine del 2021: pur con dati ancora positivi, la forte ripresa che ha caratterizzato la prima parte dello scorso anno si è parzialmente indebolita a causa della scarsità di alcune materie prime e semilavorati e delle conseguenti difficoltà di approvvigionamento per molti settori, unitamente al rincaro dei trasporti e ai costi dell’energia. Più il conflitto tra Russia e Ucraina.
I dati sulla produzione industriale restano in positivo nelle quattro province, con Vercelli unica sotto la media regionale, attestata al +5,2% rispetto allo stesso trimestre del 2021. Biella, con un +8% segna il miglior risultato in regione, con una crescita del +9,9% in termini di fatturato.
La tessitura di Biella presenta il dato più performante (+39,8%), il finissaggio (+17,2%), le altre industrie tessili (+13,6%) e la filatura (+11,6%) completano il quadro di un settore in ripresa. Sul fronte della domanda ci sono forti differenze tra i comparti, con le altre industrie manifatturiere e la meccanica con prospettive non brillanti sul mercato estero, dove invece la tessitura continua a prospettare ampi margini di crescita almeno sul breve periodo.
Tessile abbigliamento a +3,9% a Novara, +7,7% nel Verbano ed invece in sofferenza leggera a Vercelli, con un -0,3%.