Sereno e caldo (ma meno del temuto) fuori, sereno dentro: a Fiera Milano Rho l’atmosfera è quella dei tempi migliori. Sarà perché in effetti al momento le aziende sono piene di ordini, sarà perché la pandemia, che pure manda segnali poco confortanti, è meno agghiacciante rispetto ad un anno fa ma il clima appare disteso.
Il salone italiano del tessile è iniziato sotto buoni auspici ed è un’indicazione positiva per una fiera che torna su tre giorni per dare continuità alla ripresa: i numeri sono ottimi, anche in confronto con il 2019 (soprattutto per calzature e pelletteria, mentre l’abbigliamento ha sofferto di più la pandemia e deve recuperare qualche punto in percentuale), quindi la filiera viaggia con animo sollevato.
“Il mercato sta andando ottimamente, anche se non si capisce perché – ha detto durante la cerimonia inaugurale il presidente di Sistema Moda Italia Sergio Tamborini riferendosi anche ai problemi esistenti, dalla guerra ai costi per l’energia – ma a fine anno vedrete che ci sarà da fare un rapporto tra fatturati e redditività e capiremo che abbiamo lavorato più per volumi che per margine di guadagno”.
Il leader di SMI ha indossato un po’ i panni del pompiere anche quando ha parlato delle difficoltà, condivise con gli altri Paesi europei, nel trovare manodopera, anche per lavori più di base (“anche lo chef più bravo non può lavorare bene se non ha il lavapiatti o il cameriere che serve a tavola il cibo”) ed ha affidato proprio all’Europa il compito di stabilire le regole per garantire una ripartenza vera.
Nella ricerca presentata da Claudia D’Arpizio, Senior Partner di Bain & Company, passato recente, presente e futuro prossimo del sistema moda, con USA e Cina tornati trascinatori dei mercati, con una crescita anche in confronto al 2019, e con la conferma che l’informale sta superando il formale, anche a desso che sono ripresi matrimoni ed eventi.
Il tutto dopo che il presidente di Milano Unica Alessandro Barberis Canonico aveva dato parola, per primo, al ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, atteso dal premier Draghi per altri impegni istituzionali: “Dobbiamo pensare ad una politica che supporti l’offerta – ha detto Giorgetti, che ha citato anche il caso Corneliani come misura di aiuto al settore da parte del governo – e non solo a supporti dettati dai tempi”.