La ricetta di Paccanelli: eco-sistema e positività

Ha fatto gli onori di casa alla convention di Oporto, italiano tra i portoghesi: il presidente di Euratex Alberto Paccanelli ha dato il via ai lavori di un’assise attenta e competente puntando soprattutto su aspetti positivi.

Il ruolo del tessile in Europa, il prestigio dei brand, la forza della filiera: questi e altri i temi toccati nel breve discorso introduttivo, improntato ad un ottimismo del quale, in un momento storico tanto delicato, è impossibile non chiedere conto.

Tra rincari energetici e guerra riesce ad essere positivo e propositivo…
L’Europa ha riconosciuto il tessile ed il suo valore ed anche la pandemia ha dimostrato come il nostro settore sia importante. Siamo diventati più resilienti e capaci di muoverci nelle difficoltà e le parole dell’ex ministro Vieira ci hanno confortato.

Lui ha detto che la fine delle tensioni geopolitiche è vicina.
Pare che il periodo possa essere breve. Di certo la filiera è ancora integra ma tanto dipenderà dai costi energetici e dalla capacità delle aziende di sostenerli, ovviamente il meno a lungo possibile. Forse questa diventerà anche un’opportunità per la reindustrializzazione.

Ha delle indicazioni positive dai mercati?
Nel settore della mia azienda (il tessile per arredamento, ndr) c’è già la tendenza da parte dei clienti, come gli americani, a tornare a rifornirsi in paesi più “vicini” come quelli europei e l’Italia in particolare.

Il Covid ha messo in cattiva luce la Cina?
Ci ha fatto capire che non possiamo dipendere da fornitori così lontani e che non possiamo gestire. Le posizioni stanno cambiando ma ci sarà da gestire anche tutta la filiera collaterale al tessile, come ad esempio quella della chimica.

Come risolviamo la questione dei costi energetici?
Spero che in tempi brevi si possa arrivare ad una decisione europea che metta tutti i paesi membri sullo stesso piano, che sia un cap o una banda di oscillazione; la chiamino come vogliono. E poi va scisso l’energia elettrica dal gas. Al momento Turchia e Cina hanno costi per l’energia troppo più bassi dei nostri.

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