Alberto Enoch L'imprenditore presidente

Da meno di un anno guida il Consorzio Promozione Filati, primo numero uno non toscano di un gruppo di aziende nato a Prato ma diventato ormai nazionale. Alberto Enoch è a Pitti Filati con la “sua” Servizi e Seta ma non può esimersi da fare da catalizzatore per tutto il settore, che proprio alla Fortezza da Basso mette insieme le sue eccellenze.

Mercato, prezzi e costi, CPF, un nuovo evento da lanciare e le previsioni sul 2023: i temi sul banco sono tanti, ma i confini tra presidente e imprenditore non vengono mai oltrepassati.

Iniziamo con la “carica” di più lunga durata, quella di AD di Servizi e Seta, azienda da oltre venti milioni di fatturato e una clientela di lusso, nel senso letterale del termine.

“La fiera è iniziata bene, abbiamo avuto tanti appuntamenti, soprattutto di stranieri, perché il cliente italiano ha ancora la tendenza a muoversi senza fissare orari. Veniamo da un 2022 in cui il fatturato è salito da 15 a 21 milioni; sappiamo che è un rimbalzo forte dopo la pandemia ma anche per il 2023 vediamo positivo e puntiamo ad aumentare, con le proiezioni che ci danno conferme”, dice approfittando di uno dei rari momenti liberi nello stand.

Che 2023 sarà, fatturato a parte?
Complicato da gestire, anche se rispetto ad un anno fa, quando siamo stati travolti dagli ordini, siamo più preparati sulle tempistiche. Rimangono tante incertezze, ma l’invernale sarà sicuramente positivo; nella maglieria sono tutti contenti e la tessitura ha ordini fino a fine estate. I costi energetici al momento sono rientrati in limiti accettabili.

Il settore dovrà aspettarsi altri ritocchi ai listini?
Nel 2022 abbiamo lasciato la maglieria praticamente intatta, mentre per la tessitura, dove i margini sono più ridotti, siamo intervenuti 5-6 volte. La materia prima è la variabile, visto che la seta continua ad aumentare. Noi siamo partner del nostro fornitore cinese e riusciamo a contenere l’aumento, ma abbiamo un progetto già avviato di tornare a produrre in Italia con uno stabilimento che, quando sarà a regime, occuperà una trentina di persone.

Quali altri problemi riscontra, da imprenditore?
Non troviamo personale, neanche proponendo stipendi all’altezza. Non è solo un fatto di preparazione ma proprio di interesse a lavorare in questo settore. E parlo anche di caporeparti.

Veniamo al Consorzio Promozione Filati. E’ in carica dal maggio scorso, che bilancio può fare?
La frase può essere “l’unione fa la forza”, perché il lavoro fatto insieme è stato ottimo e il gruppo si allargherà con altri ingressi. Veniamo da una serie di workshop assai positivi e siamo pronti già a ripartire con un altro giro iniziando da Parigi, che sicuramente è l’appuntamento top tra tutti. Ma ci saranno anche Londra, New York e l’oriente, mentre sulla Cina ancora non ci sono indicazioni precise.

Si parla, in attesa dell’ufficialità, di un nuovo evento promozionale.
Ci sarà sicuramente e sarà un dietro le quinte delle passerelle. Vogliamo cioè far vedere e capire cosa succede prima che un capo arrivi a sfilare. Lo faremo il 23 e 24 febbraio alle Officine del Volo di Milano, col patrocinio del Comune. A giorni arriverà il programma ufficiale.

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