Milano Unica torna domani a Milanofiera Rho e porta con sé tutta l’attesa del tessile-abbigliamento italiano per un 2023 tutto da interpretare.
La filiera arriva, in modo anche piuttosto inatteso visti i tanti dubbi degli ultimi mesi su rincari e politica internazionale, con un carico di ordini da fare invidia ai tempi più belli: è evidente infatti che, dopo la crisi forzata per la pandemia la risposta del mercato sia stata travolgente, tanto che non pochi hanno dovuto far fronte a tempistiche di consegna sballate e molto più lunghe del solito.
Il rimbalzo sembra continuare anche adesso e la previsione, proprio sulla base degli ordini, è che fino all’estate (per qualcuno compresa, per altri limitata a giugno) telai e macchinari vari gireranno a ritmo sostenuto.
Ma c’è anche chi pensa che la prevista e prevedibile recessione che potrebbe arrivare proprio prima delle stagioni più calde interromperà l’idillio obbligando le aziende a rivedere i piani.
Ecco quindi che la 36′ edizione del salone milanese, lanciatissimo dopo gli ultimi positivi appuntamenti, può rivelarsi termometro infallibile: per tre giorni i quattro padiglioni di Rho daranno spazio alle collezioni primavera/estate 2024, tanto italiane quanto delle più quotate realtà europee.
La formula è quella ormai abituale: Ideabiella, Shirt Avenue e Moda In Fabrics “delimiteranno” le varie aree, con i focus orientali Korea e Japan Observatory più che mai confermati.
La presenza commerciale delle aziende sarà integrata da “Job Plus”, un corner espositivo che presenta e valorizza una selezione di campioni innovativi, oltre ad accogliere un’area di tendenze e di sintesi dei migliori prodotti degli espositori presenti.
E poi gli spazi speciali, come la Innovation Area e MU Vintage, o i progetti, come ad esempio quello di Cnc Tessuti che nel proprio stand ospiterà le realizzazioni degli studenti Master in Fashion Design dell’Istituto Marangoni di Firenze (nella foto piccola).
Per il progetto CNC Tessuti ha messo a disposizione degli studenti materiali di scarto o vecchie giacenze di pezze di tessuto, da reinterpretare secondo il loro concetto di stile, riassunto in quattro parole chiave: Cut off, Zero waste, Dead stock e Stock re-design.