“B2B e ridisegno delle filiere” è stato l’argomento al centro del quinto Biella Digital Focus, webinar organizzato dall’Unione Industriale Biellese: ospite Roberto Liscia, presidente di NetComm, che ha parlato con Michele Tolu, presidente della Sezione Servizi Innovativi e Tecnologici Uib, e Christian Zegna, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori e vice presidente Uib con delega alla Digitalizzazione.
Liscia ha introdotto gli aspetti salienti del settore, resi noti attraverso la ricerca ad hoc dell’Osservatorio Netcomm B2B Digital Commerce 2023: ci sono diversi modelli di ecommerce B2B: una delle trasformazioni in atto è il passaggio da sistemi “chiusi”, riservati ai propri clienti, a sistemi “aperti” con la nascita di siti propri B2B da parte delle imprese, avvicinandosi così all’approccio del B2C. Inoltre il ruolo dei marketplace è sempre più importante, accanto alle piattaforme B2B.
Il 27% dei siti analizzati è “heavy digital“: si tratta di sistemi aperti che hanno un ecommerce con proprio sito o marketplace B2B, e sono molto attivi nei canali digitali, nel pre vendita e nel post vendita. Il 34% è “ecommerce oriented”, cioè hanno un focus nell’ecommerce con proprio sito o marketplace B2B. Queste due categorie rappresentano un comparto che, complessivamente, è cresciuto dell’11,7% rispetto al 2021. I restanti operatori (39%) sono definiti “light digital” perché non hanno ecommerce ma utilizzano sistemi pre vendita e post digital: una componente che è diminuita del 13,3% dal 2021. Significa che le imprese stanno diventando sempre più “digital”. Inoltre molte imprese stanno capendo l’importanza dei marketplace: il 34% li usa per ragione di marketing, lead generation o vendita.
La quota di fatturato delle vendite online, per chi utilizza un modello di ecommerce, rappresenta una media dell’11% del fatturato complessivo: è un dato significativo, anche se potrebbe essere molto di più. Fra tre anni, infatti, queste imprese si aspettano di raggiungere la quota del 15% mentre le aspettative sulla composizione del fatturato online raggiunge una media del 25%.
Per concentrarsi sulla trasformazione bisogna sviluppare le competenze del personale interno e le difficoltà del processo di digitalizzazione riscontrate dalle aziende sono legate alla logistica, agli investimenti e alla complessità di integrazione del progetto di trasformazione, che diminuisce all’aumentare delle competenze.
Dove saranno concentrati i prossimi investimenti da parte delle imprese? In formazione, soprattutto, ma anche sullo sviluppo di contenuti per i canali digitali e digital marketing, lo sviluppo del proprio ecommerce diretto e l’acquisto di servizi per la visibilità sui canali digitali.
Fra le imprese che ancora non usano ecommerce, il 13% dichiara di voler implementare una soluzione ecommerce nei prossimi 12 mesi, a partire dall’utilizzo di canali digitali per generare lead commerciali.
Gli aspetti legati alla logistica considerati fondamentali dipendono principalmente dai tempi di consegna, che devono essere sempre più rapidi, in linea con quanto avviene nel B2C: è una trasformazione che riguarda non solo l’ecommerce ma l’intera filiera, la trasformazione della supply chain e dei processi. L’ecommerce non è fine a se stesso ma è la “punta dell’iceberg” di una trasformazione epocale che coinvolge tutti i processi dell’azienda.
Fra le tendenze in atto, si evidenzia l’aumento dell’interesse ad allargare il range dei sistemi di pagamenti utilizzati, a partire dalle carte e circuiti di pagamento tra e aziende di piccole e medie dimensioni. Fra i servizi digitali legati alla gestione del ciclo attivo, inoltre, si registra l’aumento di quelli tradizionali come factoring e anticipo fattura, e quelli innovativi e molto sofisticati, fra cui dynamic discounting e invoice auction.