Primo trimestre: l'imprenditoria di Prato e Pistoia è in stallo

Secondo i dati elaborati dalla Camera di commercio di Pistoia-Prato a fine marzo 2023 l’economia dei due territori, rappresentata da 56.319 imprese attive, si trova in una situazione di stasi (+0,0%). Iscrizioni in calo e cessazioni in ripresa in entrambe le province. Non c’è però un vero allarme, dato che si tratta di una andamento abbastanza consueto in questo periodo dell’anno, come ha spiegato Dalila Mazzi, Presidente della Camera di commercio di Pistoia-Prato: “Un saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni per i primi trimestri dell’anno è un andamento in parte fisiologico, a causa della registrazione delle cessazioni che decorrono dalla fine dell’anno precedente, e in parte dovuto all’operazione di verifica e aggiornamento del Registro delle imprese con la cancellazione d’ufficio di attività non più operative. Il quadro stabile che emerge dalla dinamica delle imprese attive può essere inteso semmai positivamente, soprattutto perché migliore rispetto alla media toscana e nazionale, entrambe negative, ma le troppe incognite della situazione economica generale rendono difficilmente prevedibile una tendenza certa e scoraggiano l’avvio di nuove attività”.

Nel corso del primo trimestre 2023 il saldo tra iscrizioni e cessazioni è di 699 imprese in meno nelle due province, con 1.317 iscrizioni e 2.016 cessazioni. Il saldo scende a -189 se non si considerano le cessazioni d’ufficio dovute all’intervento di verifica e aggiornamento effettuato sul Registro delle imprese per le aziende con sede in provincia di Prato. Per quanto riguarda la natura giuridica, in entrambe le province i casi di crescita delle imprese attive sono dovuti esclusivamente allo sviluppo delle società di capitale.

FOCUS PROVINCIA DI PRATO

Alla fine del primo trimestre 2023 nella provincia di Prato si contano 33.096 imprese registrate, di cui 29.067 attive. Se l’87,8% sono imprese attive, il 6,6% inattive o sospese, il 3,5% in scioglimento o liquidazione e il 2,1% in procedura concorsuale. Il manifatturiero rappresenta il 28,9% delle imprese attive, seguito dai servizi con il 27,3%, da commercio (24%), costruzioni (13,0%), servizi turistici, di alloggio e ristorazione (4,7%) e agricoltura (1,9%).

Rispetto allo stesso trimestre 2022, si riscontra una moderata crescita delle imprese attive (+0,3%), a cui hanno contribuito in particolare il settore delle costruzioni (+1,3%) e i servizi turistici, di alloggio e ristorazione (+1,5%). Positivo anche il contributo dei servizi alle imprese di natura avanzata (+1,8) ed i servizi alla persona (+1,6%).

Il manifatturiero, la cui crescita a livello aggregato è nulla, continua a riscontrare difficoltà nel settore tessile (-3,4% a fine marzo rispetto a marzo 2022) a cui si aggiungono le contrazioni dell’industria del legno e del mobile (-2,3%) e dell’industria della carta, cartotecnica e stampa (-3,2%). In lieve riduzione l’alimentare (-0,6%) e la meccanica-elettronica (-0,3%). Continuano invece a crescere a ritmi sostenuti il settore della pelletteria (+4,5%) e delle confezioni (+1,9%). In lieve riduzione il commercio (-0,8%), con una significativa diminuzione di imprese attive nel settore commercio e riparazione veicoli (-2,6%) e l’agricoltura (-0,5%).

Per quanto riguarda la natura giuridica la tenuta del tessuto imprenditoriale è da ricondursi esclusivamente allo sviluppo delle società di capitale (+3,3%): 8.325 le società attive a Prato al 31 marzo 2023.

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