Paolo CrespiIl mercato della stampa digitale

Anche quando le stampanti sono in funzione il rumore che arriva negli uffici che Epson ha allestito a ITMA nel suo mega-stand è minimo. L’inchiostro scorre sui tessuti creando effetti cromatici stupefacenti e decine di visitatori prendono nota del progresso del settore della stampa digitale.

Crespi Epson
Paolo Crespi

Paolo Crespi, direttore commerciale di Epson Como Printing Technologies, passa da un cliente turco alla sedia dell’ufficio e spiega come sta cambiando il mercato in un momento di decrescita per tutto il settore: “Il ciclo di crescita è stato molto lungo ed era prevedibile una frenata per tutti. Il volume della domanda è calato per vari motivi, dall’inflazione ai costi dell’energia e alla guerra in Ucraina”.

Come rispondete a questi cambiamenti?
A ITMA abbiamo portato nove macchine nuove e abbiamo voluto un innalzamento del target con nuovi effetti stampa che coprissero una nicchia che ancora aveva richieste e che riguarda tutto il settore, dall’abbigliamento agli accessori e alle scarpe.

Quale parte di mercato è adesso più interessante?
Ad est siamo più forti, mentre ad ovest la concorrenza è più ampia. Pakistan ed India sono due piazze importanti, mentre la Cina si è rivolta al mercato interno, che pure è sconfinato. Vogliamo rimanere capofila del settore e sicuramente avere uffici in tutto il mondo ci aiuta a mantenere alto il servizio post vendita per i clienti.

Quali sono le richieste?
Macchine versatili e flessibili. Ed ovviamente sostenibili, perché il concetto di sostenibilità ormai è arrivato ovunque.

Quante volte avete dovuto ritoccare i prezzi dei listini nel momento della pandemia e subito dopo?
Tante volte. ma contrariamente a quanto si possa credere li abbiamo ritoccati al ribasso per venire incontro alle richieste dei clienti. Abbiamo lavorato molto sulla revisione dei prodotti ed infatti abbiamo avuto una contrazione nei volumi, non nel numero di macchine vendute.

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