Non solo tessuti e jeans a Denim Première Vision di Milano che, come al solito, ha ospitato anche una serie di aziende di servizio alla filiera. Tra queste Rudolf Hub1922, che nella sua “vetrina” meneghina ha presentato l’evoluzione della sua gamma di chimica tessile.
La chimica evolutiva sfrutta materie prime derivate da rifiuti organici, rifiuti plastici e materie prime rinnovabili, riducendo così l’impronta ambientale. Ad accogliere i visitatori ed i clienti c’era il responsabile dell’azienda Alberto De Conti: “Il nostro approccio – ha detto – affronta la sfida della produzione di rifiuti trasformando i materiali di scarto in risorse preziose. Però ci troviamo di fronte ad una prolificazione di certificazioni che non facilita il lavoro, dovremmo arrivare ad avere una certificazione chimica unica”.
Lo sforzo di puntare su un preciso modello di economia circolare a volte si scontra con le difficoltà nei rapporti con i brand o con il resto della filiera: “La collaborazione tra scienziati, stilisti e produttori – ha spiegato De Conti – è fondamentale. Favorisce un cambiamento collettivo verso pratiche sostenibili, rendendo la moda ecologica uno standard e riducendo al minimo l’impatto ambientale del settore”.
Infine uno sguardo ai mercati: “La contrazione c’è ed è forte, potrebbe arrivare anche al -30% e riguardare tutto il settore, non solo il denim. In queste situazioni è difficile programmare il 2024 e quindi c’è un po’ di apprensione, anche se dobbiamo pensare che questa contrazione è calcolata su un eccesso di produzione che c’è stato finora”.