Di fronte agli aumenti indiscriminati della Tari gli artigiani pratesi fanno fronte comune, con Cna Toscana Centro e Confartigianato che chiedono interventi alle istituzioni.
“Ora basta, la misura è colma” la frase che accompagna la protesta verso Regione Toscana, Alia e istituzioni locali.
“Da anni sulla gestione dei rifiuti chiediamo chiarezza – sottolinea Claudio Bettazzi, presidente di Cna Toscana Centro – oltre a una maggior efficienza del servizio e ad un contenimento dei costi, eppure ancora oggi non abbiamo chiaro il quadro regionale di quali e quanti impianti strategici si intendono realizzare e ancora oggi non è dato sapere che soluzione sarà trovata a fronte della chiusura del termovalorizzatore di Montale. Sono due passaggi fondamentali per ridurre i costi, ma serve un forte segnale di discontinuità da parte della Regione, le imprese non possono continuare a pagare per l’assenza di progettualità per nuovi impianti, le inefficienze e la mancanza di investimenti legati alla gestione dei rifiuti. L’aumento della Tari non è accettabile”.
Infine un cenno alla Multiutility, che “può rappresentare un’opportunità, a condizione che porti ricadute positive che generino efficienza e risparmio e che si lavori attraverso un tavolo di confronto con le associazioni”.
Da decenni chiediamo inascoltati che venga implementato un piano rifiuti
“Dobbiamo prendere atto – aggiunge il presidente di Confartigianato Imprese Prato Luca Giusti – che ancora una volta una ‘non scelta’ da parte dell’ente regionale riguardo gli impianti, porta a un inevitabile inasprimento delle tariffe di smaltimento rifiuti. Da decenni chiediamo inascoltati che venga implementato un piano rifiuti che risponda alle esigenze delle imprese e del territori. Nell’immediato chiediamo con forza all’amministrazione comunale di intensificare al massimo la lotta all’evasione, perché al danno dell’aumento si aggiunge la beffa che le aziende serie e corrette sono chiamate a pagare anche per chi evade la Tari, e si tratta di una quota intollerabilmente alta”.