Non sono positivi i numeri congiunturali di ottobre dell’indagine rapida effettuata sul campione congiunto delle province di Como, Lecco e Sondrio. L’andamento degli ordini interni è infatti tornato in area negativa, ritornando sui livelli di novembre 2014. Dopo una buona primavera e una buona ripresa dopo i mesi estivi, il dato sugli ordini da clienti italiani è peggiorato nell’ultimo mese. Il saldo tra chi rileva un aumento (20,2%) e chi una diminuzione (40,0%) è peggiorato rispetto all’ultima rilevazione, mentre è sostanzialmente costante la quota di aziende con ordini stabili.
Rispetto a settembre sono invece immutati gli ordini dai mercati esteri. L’attività produttiva in ottobre è in miglioramento per il 32,9% del campione, invariata per il 42,7% e cala per il restante 24,4%. I volumi produttivi sono dunque buoni e il saldo positivo di settembre, mese di ripartenza dopo i fermi di agosto, è confermato in ottobre.
Il fatturato è salito per buona parte delle imprese (40,2%), stabile per il 36,6% e in diminuzione per il 23,2% ma l’analisi non lascia intravedere un prima parte d’inverno molto positiva.
“Il mese di ottobre presenta ancora una situazione in chiaro e scuro – afferma il presidente di Unindustria Como, Francesco Verga – penalizzata da una domanda interna che non è ancora ripartita seriamente. È evidente che non ha più senso parlare di crisi. Ormai è chiaro che questo è il mondo attuale, contrassegnato da andamenti spesso incoerenti e contrastanti, da mesi positivi e altri meno. Maggiori trend positivi vengono evidenziati dalle imprese che sono riuscite ad innovare e ad aprire nuovi mercati esteri. È necessaria quindi una politica industriale che sostenga la domanda interna, favorendo gli investimenti, detassando gli straordinari, insomma attuando tutte quelle manovre utili a creare il circolo virtuoso che ci permetterebbe di guardare al futuro con maggiore serenità”.
Per quanto riguarda le materie prime giungono segnali in miglioramento: rispetto ai listini di settembre, il 72,1% dei giudizi risulta improntato alla stabilità, il 9,6% alla crescita mentre il 18,4% al ribasso., mentre lo scenario occupazionale delle imprese di Lecco, Sondrio e Como risulta stabile, così come confermato nell’85% dei casi.