Le elezioni in Italia sono passate da pochi giorni, in Francia anche. Nessuno, come sempre, ha perso ma qualcuno si trova costretto dai numeri a fare qualche riflessione. Se vogliamo traslare il concetto nel mondo fieristico facendo, è bene ammetterlo, una similitudine forzata, si può dire che il primo turno manda al ballottaggio Première Vision e Milano Unica, che in questo luglio 2022 si ritrovano fianco a fianco nei pensieri degli imprenditori tessili.
La fiera parigina sta mandando segnali altalenanti: da una parte c’è chi non sta notando differenze rispetto alle abitudini settembrine, dall’altra ci sono aziende che stanno viaggiando sotto media in fatto di ordini e campionature. Un giudizio tranciante è comunque impossibile, viste le tante variabili impazzite con le quali Première Vision (e forse anche Milano Unica tra una settimana) si trova a fare i conti: valutare oggi gli effetti di una scelta fatta in realtà in periodo pre-Covid e pre-guerra in Ucraina sarebbe deleterio. Dire “molto bene” o “molto male” dopo una singola edizione di rinnovamento sarebbe sbagliato in condizioni normali, figuriamoci adesso.
L’aumento improvviso dei costi per le trasferte, quello ormai datato delle utenze, l’identica offerta in termini di collezione tra Milano e Parigi, il 4 luglio americano ed il Covid ancora assai presente rappresentano ostacoli contro i quali organizzazione e programmazione possono fare poco.
La vicinanza temporale tra le due fiere è comunque il fattore dominante nei commenti, sia di chi nei primi due giorni di salone parigino ha lavorato tanto e bene, sia di chi ha trovato più difficoltà e meno clienti. In queste condizioni chi è più strutturato può ancora pensare a fare entrambe le fiere, mentre chi ha una struttura più snella potrebbe trovarsi di fronte ad una scelta, il ballottaggio di cui sopra. E tra questi indecisi e dubbiosi l’ago della bilancia penderà o verso il “patriottismo” o verso il mercato di riferimento.
C’è chi ha deciso già da tempo (ad esempio Eurojersey per Milano), chi lo ha fatto per la prima volta a questa tornata di fiere e chi lo farà dopo Milano Unica. “Bisognerebbe fare una collezione a Parigi e una a Milano, con due saloni l’anno e non quattro” è una delle soluzioni tanto più gettonate quanto meno attuabili al momento, vista la diversa natura e il differente management dei due eventi.
A Parigi e Milano stanno comunque riflettendo, perchè lo stato attuale delle cose lo impone. Il futuro potrebbe riservare sorprese.