Ditta "apri e chiudi", la Finanza ferma un giro da tre milioni

La Guardia di Finanza di Prato ha bloccato il giro di affari di una ditta individuale che in soli cinque mesi aveva emesso fatture per circa tre milioni di euro.

L’attività si svolgeva nel cosiddetto “Distretto parallelo” del tessile-abbigliamento: dalle indagini è emersa la mancanza di una struttura aziendale, l’assenza di un luogo d’esercizio e lo stesso titolare è risultato irreperibile. In seguito è emerso che il titolare di fatto della ditta era un altro soggetto, che si era avvalso della collaborazione del prestanome (utilizzatore, peraltro, di una carta di identità elettronica falsa) e che non erano mai stati effettuati acquisti e/o importazione di merce.

Il tutto con la complicità dei clienti, che garantivano una fittizia cessione di merce, con fatture emesse per operazioni inesistenti; in più il conto corrente era esclusivamente utilizzato per l’incasso di fatture e l’invio della relativa provvista all’estero attraverso bonifici.

La Procura di Prato ha quindi disposto il sequestro del saldo attivo del conto corrente, pari a oltre 300.000 euro.

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