Piemonte: l'export va bene, anche per il tessile

Il primo trimestre 2023 ha fatto segnare un aumento del 7,4% per le vendite all’estero del Piemonte Orientale e la crescita più marcata è stata per il tessile-abbigliamento e l’alimentare, seppure con profonde differenze tra le quattro province, ossia Biella, Novara, Vercelli e Verbano Cusio Ossola.

Nel periodo esaminato il valore delle esportazioni si attesta sopra i 3,1 miliardi di euro. Guardando alle diverse specializzazioni produttive, il tessile abbigliamento, che rappresenta ben il 26,5% dell’export totale del quadrante, mette a segno un aumento del +20,4% nel periodo gennaio-marzo. Di riflesso la provincia di Biella, che in valori assoluti incide per il 17,4% sulle esportazioni di quadrante, evidenzia il dato più significativo, con un aumento pari al +14,6% rispetto allo scorso anno. La provincia di Vercelli, che copre una quota del 24,8% dell’export dell’area, registra un aumento poco più contenuto, pari al +12,4%, influenzato dal calo del comparto farmaceutico-chimico-medicinale che si protrae dallo scorso anno.
La provincia di Novara, che esprime il 50,7% del valore delle esportazioni del Piemonte Orientale, realizza una crescita piuttosto contenuta, corrispondente al +4,1%, frutto delle dinamiche positive, ma poco brillanti dei settori trainanti, come i macchinari, e dei cali dei comparti della chimica-plastica e della farmaceutica. Il Verbano Cusio Ossola è la sola provincia a registrare una lieve diminuzione percentuale, pari al -1% rispetto allo stesso periodo del 2022, a fronte di un peso sull’export del quadrante del 7%, con l’industria dei metalli in calo del -18,6%.

La crescita complessiva dell’Alto Piemonte appare tuttavia molto al di sotto della media totale piemontese (+16,8%) e leggermente inferiore a quella italiana (+9,8%). Le vendite all’estero delle quattro province rappresentano il 19,8% del totale delle esportazioni piemontesi, percentuale che cresce in modo significativo per alcuni settori: le esportazioni del tessile abbigliamento dell’area, in particolare, rappresentano ben il 78,9% del totale del Piemonte, i prodotti chimici il 37,7% e i macchinari il 22,8%.

Guardando ai principali mercati di sbocco, Germania e Francia si confermano i principali partner commerciali per tutte le realtà provinciali.

“Le cifre devono essere valutate, per alcuni settori produttivi, sulla base di un aumento dei valori medi unitari piuttosto che dei reali volumi di vendita – commenta Fabio Ravanelli, presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte – inoltre si tratta di dati relativi a un periodo di soli tre mesi. Certamente lo scenario internazionale non è dei più favorevoli e per questo occorre rafforzare l’apertura e la presenza su nuovi mercati e proprio a questo sta lavorando l’ente camerale”.

Guarda invece alle esportazioni di tutta la regione Piemonte l’indagine di Unioncamere Piemonte: nel I trimestre del 2023 il valore delle esportazioni piemontesi di merci ha raggiunto quota 15,8 miliardi di euro, registrando una crescita sostenuta rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+16,8%), dinamica che appare tuttavia ancora condizionata dai rialzi dei prezzi diffusi a livello merceologico. Nello stesso periodo il valore delle merci importate è stato pari a 11,7 miliardi di euro, il 10,4% in più rispetto al trimestre gennaio-marzo 2022, portando il saldo della bilancia commerciale a +4,1 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 2,9 dell’anno prima.

“In questo primo trimestre dell’anno, il trend delle esportazioni regionali è positivo – ha commentato Gian Paolo Coscia, Presidente di Unioncamere Piemonte – il Piemonte si conferma la quarta regione esportatrice dopo Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Una crescita che ha riguardato la quasi totalità dei comparti di specializzazione. Il nostro compito è continuare ad adottare politiche che aiutino le imprese a internazionalizzarsi in ambito Ue ed extra-Ue, puntando su progetti innovativi e ad alto contenuto tecnologico, in un’ottica green” .

 

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