Manca ancora l’effetto ITMA sui numeri del meccanotessile italiano alla fine del secondo trimestre del 2023: il salone si è tenuto a giugno e quindi qualcosa di più positivo si potrà vedere verso la fin dell’anno.
L’indice degli ordini elaborato da Acimit segna un calo importante rispetto all’aprile-giugno 2022 (-30%), un risultato è frutto di una riduzione della raccolta ordinativi sia sul mercato italiano che sui mercati esteri.
In Italia è stato registrato un -21%, all’estero addirittura un -31%; il carnet ordini ha raggiunto i 4,1 mesi di produzione assicurata. L’utilizzo della capacità produttiva dei costruttori italiani è stato del 70%, una percentuale prevista anche nella seconda metà dell’anno.
Prime parole di commento da presidente per Marco Salvadè: “Il calo fisiologico che precede solitamente un evento come ITMA – ha detto – si innesta in un trend negativo che perdura da diversi trimestri”.
Fuori dai confini nazionali preoccupano le frenate in Turchia, Cina, Stati Uniti e Pakistan: “I feedback che arrivano dalle oltre 400 aziende italiane che hanno partecipato a ITMA sono positivi – aggiunge Salvadè – ed adesso è necessario che i tanti contatti avuti durante l’evento si concretizzino e che la domanda di macchinario nei principali mercati meccanotessili riprenda il suo percorso di crescita”.
In Italia, dopo il boom di ordinativi del 2021, si è osservato un calo sia nel 2022 che nei primi due trimestri dell’anno in corso: “Gli incentivi del piano Transizione 4.0 hanno funzionato, ma adesso dobbiamo fare un salto di qualità, premiando gli sforzi che le imprese stanno facendo nell’ambito della sostenibilità e della digitalizzazione. Il nuovo piano Transizione 5.0, destinato a supportare gli investimenti in tecnologie green e digitali, deve essere colto dalle nostre imprese come un’ulteriore opportunità per sviluppare il mercato italiano delle macchine tessili”.