Scadenze fiscali, la Toscana alluvionata insorge

Incredulità e proteste dopo il rinvio di solo tre settimane, al massimo, del pagamento delle scadenze fiscali per le aziende alluvionate in Toscana: il presidente di Confindustria Toscana Bigazzi parla di misura “insufficiente e inadeguata”, quello di Toscana Nord Matteini si dice “incredulo” per un provvedimento che sa di beffa.

“Le imprese – aggiunge Bigazzi – non hanno bisogno di contentini ma di una reale presa in carico delle proprie difficoltà e la ricostruzione ha bisogno di misure strutturali a partire da tempi più ampi sul fronte degli adempimenti tributari, ma anche di ristori rapidi e certi”.

Per Matteini “il lasso di tempo così breve non è sufficiente a fare ripartire aziende devastate. Non c’è consapevolezza della gravità di quanto è accaduto. Aggiungo che non c’è nemmeno consapevolezza di quanto possa essere sconcertante un comportamento simile da parte delle istituzioni”.

Alla base della questione c’è la necessità da parte dell’erario di riscuotere nell’esercizio 2023 il gettito proveniente dalle aziende di una parte consistente della Toscana: “Sarebbe stato più corretto dirlo fin dall’inizio – aggiunge Daniele Matteini – piuttosto che trovarsi di fronte a un decreto che lascia increduli e sa di beffa. E non è colpa delle aziende se in questi casi il sistema è basato su criteri insensati. Se in un comune solo una quota ridottissima di imprese è alluvionata, provvedimenti come le moratorie fiscali investono l’intero comune; è evidente che così non può funzionare. Con Maurizio Bigazzi, nei contatti con personalità politiche di maggioranza e opposizione, abbiamo proposto di cambiare sistema, basandolo su autocertificazioni, da controllare a posteriori appena possibile, delle aziende direttamente o indirettamente danneggiate. In questo modo si andrebbero a tutelare le imprese veramente colpite da calamità e lo si potrebbe fare in maniera seria ed efficace. Non con un posticipo di 20 giorni delle scadenze fiscali”.