L’abbandono di rifiuti, non solo tessili, è una piaga in molte città ed anche Prato non fa eccezione, al punto che Confindustria Toscana Nord si è trovata a raccogliere le proteste e le lagnanze dei soci.
“L’abbandono dei rifiuti – si legge in una nota dell’associazione – dai sacchi neri con i ritagli di confezione a vecchi mobili, suppellettili, apparecchi di uso domestico è diventato un malcostume diffuso e avvilente. Giuste le iniziative di Alia per bollare di inciviltà e positive anche tutte le iniziative volte a promuovere i comportamenti virtuosi e a sanzionare, anche duramente, i gesti irresponsabili. Quello del decoro urbano e della lotta al degrado è un obiettivo che nell’ambito del Comune di Prato e di tutti i Comuni dell’area dovrebbe essere prioritario”.
Poi l’appello alla cura della città e dei suoi luoghi: “Non è un puro fatto estetico – prosegue la nota – non è un ‘di più’, non è un fatto marginale: senza l’igiene, la pulizia, un aspetto ordinato e curato, una città non piace a nessuno e non interessa a nessuno. Né a chi ci abita, né a chi ci lavora, né, tantomeno, a potenziali visitatori e investitori. Potremmo avere le aree industriali meglio attrezzate e le bellezze artistiche più ammirevoli: nella sporcizia e nel degrado tutto si svaluta, perde di senso, vede compromesso il proprio futuro”.