Alla fine del terzo trimestre la congiuntura per l’industria lariana continua ad evidenziare un miglioramento degli indicatori, sia sul versante domestico sia per l’export.
Anche le previsioni per le prossime settimane sono positive, anche se continua ad aleggiare lo spettro del rincaro delle materie prime e nei tempi per le loro consegne. Il miglioramento è stato generale, dagli ordini, produzione e al fatturato, tanto a Como quanto a Sondrio e Lecco.
La domanda in Italia è in crescita per quasi una realtà comasca su due (49%), stabile per il 35,4% mentre in contrazione per il rimanente 15,6%. Nel caso delle esportazioni, a fianco del 45,5% di soggetti che segnala gli stessi livelli di luglio, due realtà su cinque (39,8%) comunicano maggiori ordinativi e il 14,8% un rallentamento. La produzione ha evoluzioni in linea con gli ordini.
Il fatturato in Italia è considerato in aumento per il 42,7% delle aziende, stabile per il 31,3% e in calo per il 26%; il fatturato estero risulta invece in crescita in circa un caso su tre (31,8%), è invariato rispetto ai livelli di luglio nel 46,6% dei casi mentre si riduce nel rimanente 21,6%. In sostanziale tenuta l’occupazione (70,2% delle imprese) ma il 58% delle aziende tessile ha fatto ricorso agli ammortizzatori sociali.
I dati elaborati nell’ambito dell’Osservatorio congiunturale rapido, realizzato dai Centro Studi di Confindustria Lecco e Sondrio e Confindustria Como danno fiducia anche al presidente di Confindustria Como Aram Manoukian: “E’ una situazione migliore delle aspettative che avevamo lo scorso anno – dice – ma è presto per affermare che tutti i problemi siano alle spalle. Ci sono ancora forti elementi di criticità sia settoriali, come per il tessile – abbigliamento che sta affrontando il percorso verso la ripresa più lentamente rispetto ad altri settori, che trasversali, come l’aumento del costo di energia e materie prime, la difficoltà degli approvvigionamenti e il forte stress a cui è sottoposta tutta la catena della logistica”.